mercoledì 18 marzo alle 19.30

Prenotazione gradita. Ingresso libero.

Una serata dedicata a Sir William Rowan Hamilton, grandissimo scienziato con la passione per la poesia. Amilcare e Giuliano Buceti conducono un incontro fra scienza, poesia, passione con competenza e simpatia.
Leggiamo la loro presentazione per prepararci a una bella e interessante serata:

“Il 2 Settembre del 1865, ormai 150 anni fa, Sir William Rowan Hamilton sceglieva con cura l’ultimo abito che avrebbe indossato e si adagiava a letto curando di disporre le mani conserte e di farsi trovare impeccabile al supremo degli appuntamenti.
Irlandese unionista, religioso dal profondo cuore, voleva osservare con scrupolo l’etichetta vittoriana del suo tempo.
Aveva 60 anni ed era, secondo l’opinione della Accademia delle Scienze americane che lo aveva appena insignito, il più grande scienziato vivente.
Hamilton era divenuto celebre giovanissimo per la predizione della rifrazione conica della luce e successivamente si rese immortale nella storia della fisica ideando un approccio alternativo, hamiltoniano, alla formulazione dei problemi della meccanica classica che si rivelò fondamentale per lo sviluppo della meccanica quantistica nel secolo successivo.
Infine aprì le porte all’algebra moderna con la definizione dei quaternioni.
Aveva inseguito con entusiasmo anche il sogno di poter essere un grande poeta ma proprio il suo ideale di perfezione scientifica lo consegnò all’anonimato letterario. Amare la poesia non significa essere un poeta.
Ne soffrì, moltissimo, ma non quanto per l’altro sogno mai realizzato, il suo amore per Catherine Disney. Conosciuta quando lui aveva 19 anni, scriveva ancora nel 1848, 24 anni dopo ‘Il ricordo di lei è rimasto sempre lo stesso e ha attraversato come un fiume tutta la mia vita, apparentemente nascosto per lunghi periodi per poi riemergere prepotentemente con una improvvisa potenza che mi terrorizzava, con un grado di forza e vividezza che mi sconvolgeva’. Il suo amore per Catherine fu un amore romantico e, d’altra parte, scrive il suo biografo Hankins ‘La sua poesia era romantica in grado estremo, e con lo stesso spirito tendeva a romanticizzare la sua scienza, anche quando era costituita largamente di e per la equazioni differenziali. Vedeva scienza e poesia come due aspetti dello stesso spirito creativo’”.

Un incontro a due voci sulla vita del grande e sconosciuto sir W.R. Hamilton, della grande scienza e delle sconosciuta poesia.
Accorrete numerosi.

Per informazioni e prenotazioni
– 0632609104
– info@artstudiocafe.com
– InfoPoint Art Studio Café

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