Il diario della serata con Bruno Tabacci, Nicola Zingaretti, Antonella De Giusti e tanta tanta gente

Ieri sera, aria “pulita” in Art Studio, almeno questa è la sensazione che tutti i presenti, ed eravamo veramente in molti, hanno avuto durante la presentazione del libro Pensiero libero dell’onorevole Bruno Tabacci.
La presidente del XVII Municipio, Antonella De Giusti, lo ha introdotto, sostenendolo di facile lettura. Punto questo importantissimo, in quanto un libro che parla di politica e che può essere avvicinato da tutti è un fatto nuovo e, direi, utile, per chi di politica mastica poco. Certamente aiuta la formula dell’intervista che il redattore del Messaggero, Alberto Gentili, ha proposto con acutezza e intelligenza.

L’attuale presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, ha sostenuto con il suo intervento, quanto sia importante lavorare con princìpi che guardino al bene comune e dello Stato, e soprattutto che si risani, al più presto, lo scollamento tra gli italiani e i politici, che per primi sono italiani, ma che hanno dimenticato il rispetto delle Istituzioni.
“Aria pulita”, desiderio di ritrovare la radici forti e profonde di un’Italia che sa fare sacrifici, sa lottare e vincere; la crisi di oggi deve e può essere superata ritrovando il senso dello Stato. Tabacci nelle prime pagine del suo libro afferma: Non si possono piegare le istituzioni e le leggi dello Stato per interesse personale, è una frase che riscuote sicuramente l’approvazione di tutti quegli italiani che, negli ultimi anni, si sono sentiti schiacciati da interessi lontani da loro.

Ancora, nell’intervista si insiste sulla poca forza istituzionale che è stata evidenziata da chi è stato al potere fino ad ora. L’idea che il benessere possa prodursi senza lavoro, che gli affari possano essere condotti senza etica, che i diritti possano affermarsi senza i doveri, che la politica si possa fare senza princìpi…dimostra che il paese è stanco perché infettato quindi bisogna superare la malattia morale che ci ha colpiti, credendo nello Stato e facendo di noi italiani il primo interesse di chi ci governa.
Parole che dovrebbero sembrare scontate, ma che non lo sono, in quanto messe poco in pratica negli ultimi decenni, ci auguriamo che queste idee “dilaghino” presto nel pensiero di tutti quelli che ci governano e governeranno, perché e cito ancora il libro: …una vita senza riferimenti a valori importanti entra fatalmente in crisi.

Nicoletta Fattorosi Barnaba

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