mercoledì 12 ottobre alle 19.00

Il libro “L’amore blu” ci porta contemporaneamente in due dimensioni diverse e parallele, che provocano nel lettore un turbinio di sentimenti.
Una vita difficile che cade addosso a Sarah, senza che ne capisca il motivo, le causa la consapevolezza di un malessere, uno stare male dentro che la protagonista chiama la “cosa”, non ben identificata, ma certamente una sensazione negativa che le incute paura.
Non riesce a trovare una giusta dimensione di se stessa nella casa in cui vive con la nonna e, ancora adolescente, ne fugge, iniziando così la sua vita autonoma, in parte mal gestita, che la porterà a vivere una profonda solitudine, in cui a tratti si riffaccia la “cosa”, non ancora vinta.

La città che la vede studiare, come arredatrice, e lavorare è Roma che la accoglie con le sue bellezze e le sue contraddizioni. La vede cadere nella rete di un uomo, che la usa, ma che le dà anche un figlio che le viene subito strappato.

La vita cambia quando ritrova Davide, il figlio perso e che non ha mai potuto riavere.
Ritrovarlo grande, adulto, maturo sicuro di sé è uno shock così piacevole, che porta i due ad amarsi di un amore completo e profondo.
Comincia così un percorso catartico per Sarah che scopre Davide, ma soprattutto se stessa. Nuove esperienze di aiuto agli altri le mettono di fronte altre vite difficili, ma che riescono a purificarsi e a trovare un equilibro nuovo, proprio come lei, che piano, piano riesce a sconfiggere la “cosa”, perché la neutralizza con tutta la positività che le viene da Davide.

La natura della campagna toscana è lo scenario stupendo in cui si svolge la storia, che ci prende e ci commuove; i vari momenti vissuti dai protagonisti, sono colorati, in naturale, con la perizia di un grande artista; i pensieri e i sentimenti che coinvolgono i protagonisti sono sensazioni che spesso condividiamo. Vengono descritti con attenzione e ci portano, a volte, a farci domande, come se anche noi fossimo partecipi del racconto.

Davide e Sophia veleggiano leggeri sul mondo, quasi come una delle coppie di Peynet, che unite per le mani volano su un mondo che conoscono, ma dal quale sanno distaccarsi, grazie al loro amore unico e profondo. Così è la loro vita, partecipe, ma distaccata, allegra, ma dolorosa, si percepisce, sempre nel sottofondo una malinconia che il lettore riesce a sciogliere solo con il colpo di scena finale.

Lo stile del libro è veloce, le frasi brevi, ci danno il tempo della lettura che è incalzante, come i sentimenti che i protagonisti vivono, coscienti dei cambiamenti che provocano in loro.

Nicoletta Fattorosi Barnaba

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